agevolazioni formazione qualificata

Spazio alle agevolazioni per la formazione qualificata in ambito imprese e liberi professionisti: Legge di Bilancio 2018 e Legge 81/2017

Il Dott. Davide Bertolli, per le news del Master in ICT Management dell’Università Bicocca di Milano, commenta le agevolazioni per la formazione qualificata in ambito imprese e liberi professionisti, introdotte dalla Legge di Bilancio 2018 e dalla Legge 81 del 2017.

La trasformazione digitale che coinvolge imprese e persone sta sempre più accentuando il crescente bisogno di piani di formazione su nuovi saperi utili tanto alle professioni tradizionali quanto alle competenze innovative che la rivoluzione industriale in corso sta creando.

Grazie al piano nazionale Industria 4.0 la “digital transformation” è salita prepotentemente alla ribalta, richiamando l’attenzione alla necessità, ormai ineludibile, di sviluppare conoscenze e competenze nuove, sia in ambito scolastico che aziendale, aventi ad oggetto le principali innovazioni tecnologiche che stanno trasformando radicalmente il nostro stile di vita, con importanti ricadute sul nostro modo di lavorare, produrre e vendere.

La stesse legge 81/2017 [1] cita all’articolo 20 “Al lavoratore impiegato in forme di lavoro agile ai sensi del presente capo può essere riconosciuto, nell’ambito dell’accordo di cui all’articolo 19, il diritto all’apprendimento permanente, in modalità formali, non formali o informali, e alla periodica certificazione delle relative competenze.”

Ed è proprio in questo contesto socio economico che sono nate varie misure per agevolare la formazione qualificata in ambito imprese e liberi professionisti.

In primis la Legge di Bilancio 2018 cerca di fornire una risposta al crescente bisogno di formazione qualificata in ambito tecnologico che, fino a pochi anni fa, riscuoteva un interesse del tutto marginale, limitato agli “addetti ai lavori”.

Strumenti quali il Credito d’imposta per la Formazione 4.0, che copre fino al 40% del costo dei dipendenti impegnati nella formazione – nella sostanza, un contributo a fondo perso calcolato in base alle ore effettivamente impiegate dal lavoratore per la formazione, nel limite massimo di € 300.000 – è possibile fruire dei bandi istituiti dai fondi interprofessionali, a copertura dei costi di docenza dedicati alla formazione specifica nella digitalizzazione dei processi organizzativi e/o produttivi e innovazioni tecnologiche di prodotto/processo, che si integrano perfettamente con le tematiche del piano Industria 4.0, fruibili in regime “de minimis”, con copertura della spesa al 100%, ovvero in modalità aiuto di stato, con copertura della spesa tra il 70% e il 50%.

Inoltre imprenditori individuali, professionisti e lavoratori autonomi, grazie alle opportune modifiche normative introdotte con la Legge 81/2017, possono godere di un accesso agevolato alla formazione, posto che risultano ora integralmente deducibili le spese sostenute per iscrizioni a master, corsi di formazione e aggiornamento professionale, convegni e congressi, nel limite di 10.000 euro annui, mentre sono deducibili, entro nel limite annuo di 5.000 euro, le spese sostenute per l’acquisto di servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’auto-imprenditorialità, mirate a sbocchi occupazionali effettivamente esistenti, erogati dagli organismi accreditati ai sensi di legge.

Il 2018 inizia quindi con importanti segnali e strumenti utili a compensare i fabbisogni formativi oggi sempre più evidenti.

[1] Legge 22 maggio 2017, n. 81 Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato.

Leggi l’articolo.